DIDATTICA PER LE SCUOLE
GLI ANIMALI DEI MARI FREDDI
La balena
L’animale più grosso che incontriamo nel mare e nell’oceano è la balena, un cetaceo che per immergersi ha bisogno di respirare l’aria dell’atmosfera. Esistono diversi tipi di balene, la cosa che le contraddistingue è la loro mole. Le balene raggiungono dimensioni enormi e misurano anche 15 o 18 metri. La balena Grigia ( Eschrichtius robustus ) è un cetaceo misticeto. La caratterizzano i “fanoni” che possiede in bocca al posto dei denti. Queste lamine cornee fanno sì che l’animale aprendo la grossa bocca, intrappoli minuscoli gamberetti di cui si ciba Krill o plancton, che incontra nelle lunghe migrazioni che iniziano a Dicembre e terminano in genere a Marzo, quando essa fa ritorno nei mari freddi del Mare Artico o del Pacifico settentrionale in primavera. La cosa curiosa di questa balena è che può raggiungere nuotando le coste avvicinandosi quasi fino a riva, cosa che le altre balene normalmente non fanno se non alla presenza di problemi che le fanno perdere la rotta e disorientate finiscono a volte per spiaggiare sulle coste. La balena è oggetto di una pesca indiscriminata, specialmente alcuni paesi Nordici, od il Giappone, praticano la caccia alla balena. Grosse navi attrezzate per questo tipo di pesca, compiono una vera e propria strage nei confronti di questi splendidi ma fragili animali, nascondendosi a volte dietro una pesca a scopi scientifici e di ricerca, ma in realtà le carni di questi immensi cetacei, finiscono per riempire i banchi di surgelati di questi paesi. Dei resti della balena i pescatori non sprecano nulla tutto viene utilizzato, o per uso alimentare, o farmaceutico o industriale, anche se ora la tradizione in questi paesi, quella di mangiare carne di balena sta man mano scomparendo. Molta di questa carne rimane invenduta.
Il pinguina
Normalmente vivono in grandi colonie. Vediamo le specie più caratteristiche, uno fra tutti, i pinguini imperatore…ricordate il film “ Happy Feet “? Il pinguino imperatore (Aptenodytes forsteri) può raggiungere un’altezza di 120 cm ed è il più grande fra tutti i pinguini. Vive lungo le coste del continente Antartico, in grosse comunità, la femmina depone un solo uovo alla volta, che è covato dal maschio tenendolo fra le zampette riscaldandolo sotto il caldo piumaggio. Durante il gelido inverno la femmina, mentre il maschio cova le uova si avventura nel gelido mare a caccia di pesce per se e per il piccolo pinguino che nascerà. Raggiunge a volte la profondità di oltre 300 metri e può rimanere immerso sotto l’acqua anche per 20 minuti.
Il pinguino reale (Aptenodytes patagonicus) alto 90 cm, si spinge fino alla Terra del Fuoco in Patagonia e sulle isole sub antartiche. Diffuso anche nelle regioni Antartiche la femmina depone un solo uovo, di cui si prendono cura entrambi i genitori.
Il pinguino di Adelia (Pygoscelis adeliae) alto circa 76 cm è diffuso lungo le coste del continente Antarticoe delle isole australi. Trascorre in mare la maggior parte del tempo nutrendosi di calamari e crostacei.
I pinguini non possono volare e sulla terraferma sono goffissimi. In mare invece sono agilissimi nel nuoto utilizzando le corte ali a moncherino per stabilizzare la posizione in acqua fungendo da propulsori per la spinta in avanti. Possono sopportare temperature rigidissime, avendo un piumaggio e uno strato di grasso in grado di mantenerli caldi. Un pinguino imperatore possiede 11 piume per cm quadrato.
Lo skua
Lo stercorario maggiore (Stercorarius skua) è un grosso uccello marino simile ad un gabbiano ma dal colore marroncino, lungo fino 55 cm, possiede un’apertura alare ampia e una coda corta. Il corpo massiccio e cicciotello. Si riproduce nel paleartico occidentale, stabilendosi nell’Islanda e le Isole Shetland. Ora si è diffuso anche in Russia fino ad arrivare alle soglie dell’Europa sud occidentale, addirittura fino in Brasile essendo un assiduo migratore. Non essendo un buon pescatore, si ciba di pesce rubandolo dai Gabbiani o Sule mentre sono in volo, specialmente quando ha dei piccoli da nutrire o prendendo pesci morti, segue anche i pescherecci per cercare di accaparrarsi un poco di cibo.
La foca
I mammiferi marini più conosciuti sono le foche. Le famiglie presenti nell’Antartide appartengono a due famiglie: i Focili e gli Otaridi. La differenza fra la prima famiglia e la seconda è nel padiglione auricolare, assente nella prima, ma con udito ben sviluppato, e presente nella seconda con padiglione visibile all’esterno. Le foche presenti nei mari freddi sono: foca di Weddel, foca di Ross, foca Cancrivora, foca Leopardo, elefante marino, lupo di mare o foca da pelliccia. La foca più rappresentativa fra queste è la foca Leopardo. Gran predatore munito di denti appuntiti, può raggiungere una misura di 4 metri e un peso di 500 kg. Le femmine sono più grandi dei maschi. Come tutte le foche sono veloci nuotatori e hanno il corpo slanciato. Sulla terra ferma o sui blocchi di ghiaccio sono goffe nei movimenti. Le foche si nutrono di piccoli pesci, calamari, e per la foca Leopardo anche i pinguini. Vivono in grandi colonie, i piccoli vengono alla luce a volte sul freddo ghiaccio e riconoscono da subito la madre, ma a volte capita che si smarriscono nell’immensità della colonia, specialmente quando la madre si allontana per cacciare in mare, finendo anche preda di altre foche, come nel caso di una foca leopardo che si intrufola in un’altra colonia. Riescono a sopportare temperature basse grazie al manto a volte folto e al ricco strato di grasso che le protegge.
Le foche purtroppo sono cacciate dall’uomo per la loro pelliccia, uccidendo più individui di quelli consentiti. Subiscono una morte atroce e per non danneggiare la pelliccia, l’uomo la colpisce con un bastone rompendole il cranio, di modo che il manto rimanga immacolato, senza tracce di ferite o sangue. Alcune foche si esibiscono pure in diversi parchi acquatici.
L'orso polare
Il più gran carnivoro esistente sulla terra è l’orso polare. Questo grande predatore raggiunge nel maschio la misura dai 2 metri ai 3,4 metri in lunghezza ed un peso dai 400 kg ai 650kg. L’habitat ideale dell’orso polare sono i banchi di ghiaccio, le coste ed il mare aperto. Si nutrono principalmente di foche, mentre d’estate arrivano a percorrere fino a 100 km il giorno sulla terraferma nutrendosi di quello che incontra, principalmente uova d’uccello, e carogne in generale d’animali morti ,Caribù, Bue muschiato. Essendo un abile nuotatore percorre lunghe distanze in mare per i suoi spostamenti. Il nuoto è facilitato dalle zampe anteriori palmate. Sopporta temperature bassissime, avendo un folto pelo ed un ricco strato di grasso sotto la pelle. Il primo strato di pelo folto e riccio serve per ripararsi dal freddo il secondo strato di pelo essendo impermeabile all’acqua aiuta l’animale a sopportare le temperature gelide del mare. La femmina incinta scava una buca nel terreno o nella neve, dove fra Novembre e Gennaio partorisce in genere due piccoli. Una dura vita li aspetta nel freddo polare. A causa dello scioglimento dei ghiacci osservato recentemente dagli studiosi, l’orso polare rischia di perdere il suo habitat naturale, spingendosi sempre di più vicino i centri abitati, o peggio rimanendo isolato su qualche blocco di ghiaccio in mare aperto, per poi morire di stenti e di fame. Anche l’uomo ha le sue responsabilità per questa tragedia.
Avete mai visto un orso al circo?
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